La chirurgia plastica può portare a risultati molto vantaggiosi, sia a livello fisico che mentale.
Ad esempio, un lifting al viso può aiutare a sentirsi più giovani, mentre un intervento per aumentare il seno può essere effettuato con successo sia a livello ricostruttivo che per restituire armonia alle proprie forme. Anche se con diverse finalità, la chirurgia plastica viene ormai effettuata su larga scala anche sugli animali domestici, in particolare sui cani.
Gli interventi migliorativi
I nostri amici a quattro zampe hanno un ciclo di vita molto inferiore a quello degli umani e, esattamente come le persone, più passano gli anni e più hanno bisogno di cure, perché con l’età che avanza, arrivano anche gli “acciacchi” della vecchiaia. In strutture come il Giardino di Quark, ci si prende cura degli animali randagi anziani e che hanno bisogno di trattamenti medici, a dimostrazione di quanto i problemi legati alla salute crescano esponenzialmente con l’età.
Oltre alla cura costante del loro padrone, anche il bisturi può aiutare gli animali a trascorrere gli ultimi anni con una migliore qualità di vita. Tra gli interventi maggiormente eseguiti, vi sono la blefaroplastica, che aiuta a risollevare le palpebre cadenti di alcune razze, per evitare che insorgano problemi alla vista e addirittura infezioni per i batteri che si annidano tra le pieghe della pelle. Se un cane ha problemi respiratori, si può intervenire con un’operazione volta ad aumentare le fosse nasali.
Il taglio della coda e quello delle orecchie con finalità esclusivamente estetiche sono vietati ormai in tutta Europa, dalla fine degli anni Ottanta. Interventi di questo tipo sono permessi solo in determinate condizioni, normalmente legate all’età dell’animale e alle sue condizioni di salute. Per quanto riguarda i cani da caccia, la coda, nei primi di giorni di vita, può essere tagliata solo per evitare che l’animale riporti ferite con rami e rovi mentre si trova nei boschi.
Quando la chirurgia è vietata (ma non negli USA)
Cosa succede se il padrone di un cane decide di effettuare un lifting al proprio cane, solo per evitare che le rughe dell’età ne segnino il musetto? In Italia, non se ne fa nulla, perché mandare un cane sotto a i ferri per soddisfare i “capricci” del padrone è assolutamente vietato.
Negli Stati Uniti, invece, queste operazioni sono praticate, anche se in misura limitata. Esiste addirittura una figura professionale, che potremmo definire “mediatore canino”. Si tratta di una persona specializzata nel comprendere il metodo di comunicazione dei cani, riuscendo ad estorcere, a quanto pare, anche un guaito o uno scodinzolio che attestino di aver preso visione dei rischi legati all’intervento, e di voler procedere. Un consenso informato molto sui generis, e decisamente in linea con le stravaganze di certi padroni.